E così, adesso, ho anche 29 anni.
Un bagaglio di esperienze mica da poco se uno riuscisse a ricordarsi il necessario al momento giusto.
Io però l’unica cosa che riesco a collegare al mio compleanno è quell’aneddoto di Larry Miller che suonava più o meno così:
L’unico momento della nostra vita in cui ci piace che gli anni aumentino è quando siamo bambini.
Se hai meno di 10 anni sei così eccitato all’idea di crescere che pensi in frazioni: “Quanti anni hai?” “6 e mezzo”. Non avrai mai 36 anni e mezzo.
“4 anni e mezzo, vado per i 5”. Vai per… il giorno più bello della tua vita diventi ventiduenne. Poi ne hai 30 passati. Suona come latte scaduto. Poi ti avvicini ai 40. Ti avvicini, ma tutto ti sfugge. Poi arrivi ai 50. “Che fine hanno fatto i miei sogni?”. Compi vent’anni, passi i 30, ti avvicini ai 40, raggiungi i 50 e ce la fai ad arrivare ai 60. Poi, avendo nel frattempo acquistato velocità rasenti i 70.
E dopo? Dopo diventa una storia giorno per giorno. Raggiungi mercoledì. Quando diventi ottantenne, raggiungi l’ora di pranzo. Mia nonna, per esempio non comprava mai banane acerbe.
Ma non finisce lì. Dai 90 in poi cominici ad andare a ritroso. “Ne avevo soltanto 92”.
Poi succede un fatto strano. Se ce la fai a superare i 100, torni bambino. “Ho 104 anni e mezzo…”
certo che quel due davanti fa sempre la sua porca figura 🙂
tanti auguri!
Oh, grazie! :’)
Auguroni anche se ritardoni.
E comunque io ho anni 36, mesi 10 e giorni… mi sono rinfanciullito precocemente 😀
E i giorni? O te li sei dimenticati? 😉
Sei un bilancino anche tu?
Grazie mille!!!
M’immedesimavo nel centoquattrenneemezzo e esageravo nell’indicare persino i giorni.
Acquario.
Se arretriamo ancora un po’ verrà fuori che non sei neppure maggiorenne! 😀